Se non avessi visto il sole
Emily Dickinson | Non avessi visto il sole
avrei potuto sopportare l’ombra,
ma la luce ha reso il mio deserto
ancora più selvaggio.
Dopo tante settimane di assenza, eccomi nuovamente qui, davanti a questo cursore che lampeggia e a questa pagina bianca da riempire.
Spero stiate bene e soprattutto che stiate reagendo nel migliore dei modi a tutto ciò che ci sta accadendo attorno. Le notizie, purtroppo, non sono affatto confortanti.
Per quanto mi riguarda, tra alti e bassi, cerco di resistere, andare avanti e vivere le mie giornate come meglio posso. Sono giornate un po’ difficili, ne sento il peso, e mentirei se affermassi il contrario.
Mi sento spenta, come se avessi perso un po’ del mio solito entusiasmo e no, non è per la paura di ammalarmi. Penso sia più che altro fastidio per questa “nuova vita” fatta di limitazioni e “divieti”. La più piccola azione dev’essere ponderata, valutata e misurata. Mi sento un po’ in gabbia, ecco. Ma sono consapevole che c’è poco da fare, perché la situazione è questa e serve cautela.
Il fatto è che ho come la sensazione che la mia vita sia sospesa da qualche parte, in attesa di ricominciare a scorrere; le mie giornate sono fatte sempre degli stessi gesti e delle stesse identiche abitudini che si ripetono in modo circolare, come se non esistesse altro, e possono riassumersi in: casa, ufficio, casa, ufficio, supermercato il venerdì (o il lunedì), casa.
E no, non è la vita sociale che mi manca o il frequentare locali. No, a me manca la normalità. Mi manca la libertà di fare cose sentendomi davvero libera e al sicuro. Mi manca la vita di prima, nelle cose più piccole.
Però so bene che ora, più che mai, bisogna impegnarsi ad andare avanti, stringere i denti e guardare oltre. Pensare al domani, a quando ritorneremo alle nostre abitudini di sempre e a vivere una vita piena, liberi di improvvisare e soprattutto, senza più Amuchina ;)
Dobbiamo allontanare i pensieri negativi e creare una dimensione parallela in cui rifugiarci e lasciarci andare; un luogo tutto nostro in cui “andare in vacanza” e dimenticarci, almeno per un po’, delle brutture e delle paure.
Libri, film, musica, attività piacevoli. Vale tutto, purché si riesca a ripulire la mente dai pensieri continui e ossessivi, dal martellamento dei telegiornali e delle notizie monotematiche e tragiche. E no, questo non significa mettere la testa sotto la sabbia e fingere che vada tutto bene, ma semplicemente significa preservare la propria salute mentale e proteggersi dalla sovraesposizione mediatica.
Significa volersi bene.
Prima di andare, vi lascio una ricetta buonissima, di quelle che ti rimettono al mondo e ti confortano. Un primo piatto gustosissimo, perfetto per il pranzo della domenica, e da accompagnare TASSATIVAMENTE con un buon vino rosso robusto e corposo. Il segreto di questo ragù, manco a dirlo, sta tutto nella carne, che dopo una cottura lenta e prolungata, viene sfilacciata e rituffata nel sugo. Non aggiungo altro, preferisco lasciar parlare le immagini… scommettiamo che vi faccio venire l’acquolina? ;)
Vi saluto, vi abbraccio e spero di tornare presto!
M. xx 🍂🍁🍂🍁
Daughter, Doing the right thing…
Tagliatelle al ragù di biancostato
Ingredienti
- 1 carota
- 1 cipolla bianca
- 2 foglie di alloro
- la punta di un cucchiaino di aglio in polvere
- 1 pizzico di origano
- 40 ml di vino rosso
- 500 gr di biancostato
- 700 ml di passata di pomodoro
- 400 ml di acqua calda
- 320 gr di tagliatelle o fettuccine o pappardelle all'uovo
- q.b. di ricotta salata o se preferite grana padano o pecorino romano.
- 2 cucchiaini di zucchero
- q.b. di olio evo, sale e pepe
Istruzioni
- Pelate le carote e tagliatele a cubetti piccoli e regolari; tritate finemente la cipolla.
- Ponete su fiamma bassa una pentola in acciaio o ghisa, dai bordi alti, aggiungeteci una quantità generosa di olio, la carota, la cipolla, l'aglio in polvere, l'origano e l'alloro. Mantenete la fiamma bassa e lasciate soffriggere dolcemente, fino a quando la cipolla non sarà diventata trasparente.
- Aggiungete la carne e fatela rosolare, così da sigillarla bene su tutti i lati. Salate, pepate, aggiungete lo zucchero, sfumate con il vino e fate evaporare. Aggiungete la passata, l'acqua calda e nel momento in cui il sugo inizierà a sobbollire, coprite e lasciate cuocere per circa tre ore. Mescolate di tanto in tanto. Il sugo dovrà risultare denso e corposo.
- Trascorso il tempo di cottura, trasferite la carne su un piatto, eliminate le ossa e sfilacciatela.
- Trasferite la carne sfilacciata nel sugo, accendete nuovamente la fiamma e portate a bollore prima di spegnere. Assaggiate ed eventualmente aggiustate di sale.
- Cuocete la pasta in abbondante acqua salata, scolatela e conditela generosamente con il ragù. Aggiungete a piacere ricotta salata o altro formaggio e servite subito.
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