Non si ricordano i giorni, si ricordano gli attimi.
Il mestiere di vivere, Cesare Pavese
Eccomi qui, dopo un altro lungo periodo di assenza, a riempire questa pagina bianca. Faccio fatica ad essere costante, perché mi ritrovo spesso a farcire i miei weekend con tante altre cose… Cose che, stranamente, non seguono alcuna regola. Gioco molto d’improvvisazione e mi divido un po’ come capita tra le recensioni che scrivo per LOUDD, la cura di me stessa, un po’ di ginnastica, la cucina, la fotografia, varie ed eventuali…
Sento spesso il bisogno di coccolarmi e di regalarmi del tempo per fare una passeggiata o per starmene comodamente sul divano, a guardare la tv, persa nella serie del momento o in qualche vecchio film che mi è venuta voglia di rivedere . Penso che capitino un po’ a tutti momenti così, che non definirei propriamente di pigrizia, ma più che altro di CONTEMPLAZIONE.
Quei momenti da riempire un po’ come capita, senza affidarsi necessariamente a tabelle di marcia prestabilite.
Venerdì pomeriggio, ad esempio, dopo mesi, mesi e mesi, sono andata a Bari, avevo bisogno di andare da IKEA perché avevo terminato la mia scorta di candele e così, già che ero lì, ne ho anche approfittato per comprare qualche piantina di fiori.
Mi ha fatto strano un tragitto in auto così “lungo”, la velocità, il traffico… Poi, una volta a Bari, mi sono sentita bene, felice di essere lì, felice di poter posare gli occhi su qualcosa di nuovo, di poter scegliere, toccare, sentire la gente parlare e provare un minimo di “normalità“.
Mi duole constatare che il modo in cui abbiamo vissuto l’ultimo anno (e passa), nonostante la mia resistenza, ha alterato la mia percezione della realtà circostante e le mie abitudini. Ma d’altro canto, se ci si ritrova a confrontarsi quotidianamente con una serie infinita di limitazioni, penso sia normale riadattarsi al nuovo contesto, cosa che tra l’altro avviene in modo spontaneo e naturale. Forse è quel che chiamano “istinto di sopravvivenza”.
In ogni caso, speriamo che si arrivi presto a vedere la luce alla fine del tunnel, anche perché ora più che mai penso di aver capito che la vita è un gioco… e che forse, l’unico modo per viverla e affrontarla nel migliore dei modi, è proprio quello di non prenderla mai troppo sul serio. Così come non bisognerebbe mai prendere troppo sul serio nemmeno sé stessi.
Vivere senza avere paura di morire, questo è….
Ma ora, passiamo a quello che dovrebbe essere il punto centrale di questo mio post, vale a dire la ricetta di questo risotto favoloso.
Adoro i peperoni da sempre, fin da quando ero bambina, e ho la fortuna di poterli mangiare senza particolari complicazioni sia per il mio stomaco che per la mia digestione. In questo caso, prima di unirli al risotto, li ho arrostiti in forno e poi frullati fino ad ottenere una crema morbida e vellutata che, tra le altre cose, sarebbe perfetta anche da spalmare su fette di pane tostato, magari, con l’aggiunta di qualche cappero e un filetto d’acciuga sottolio.
Per preparare la base del risotto ho usato l’AGLIO NERO, ingrediente di cui mi sono follemente innamorata e che mi ritrovo a infilare un po’ dappertutto, perché conferisce ai piatti una nota di acidità gradevolissima, che li impreziosisce e ne enfatizza il gusto.
E poi, altro ingrediente molto intrigante è il PEPERONE CRUSCO. Al supermercato li ho trovati già fritti, in un packaging molto carino e così, curiosissima di assaggiare come fossero, mi è venuta l’idea di sbriciolarne un po’ su questo risotto. Che vi devo dire? Sono rimasta estasiata e vi suggerisco caldamente di provarlo. Scommettiamo che poi non smetterete più di prepararlo?
Bene, penso sia tutto. Vi saluto, vi abbraccio e spero di tornare prestissimo!
Buon inizio settimana!
M. xx
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RISOTTO AI PEPERONI ARROSTO, CON AGLIO NERO, PESTO, ROBIOLA E PEPERONI CRUSCHI
Per 2 persone
Ingredienti
1 grosso peperone (rosso o giallo)
200 gr di riso carnaroli
1 spicchio di aglio nero (in mancanza, aglio normale)
1 cucchiaio abbondante di robiola
1 cucchiaio di pesto
1 piccolo pezzo di cipolla tritato finemente
la scorza grattugiata di mezzo limone bio
2 cucchiai abbondanti di grana padano grattugiato
1 litro d’acqua bollente, leggermente salata
q.b. di scaglie di peperone crusco, fritte
q.b. di sale, pepe nero e olio evo
Procedimento
Accendete il forno a 200 gradi, modalità ventilata e cuoceteci per circa 40 minuti un peperone privato dei semini, tagliato a fette e condito con olio e sale.
Una volta pronto, trasferitelo nel bicchiere del frullatore a immersione, aggiungete un mestolino di acqua calda e riducete in crema. Tenete da parte.
Ponete una pentola dai bordi alti su fiamma bassa, aggiungete un filo d’olio, la cipolla, l’aglio nero (schiacciartelo con il cucchiaio di legno, così da farlo “sciogliere”) e la scorza di limone. Fate imbiondire appena la cipolla, facendo attenzione a non farla bruciacchiare e aggiungete il riso, qualche pizzico di sale e fate tostare per due minuti, mescolando spesso. Aggiungete pian piano l’acqua bollente e a metà cottura, inglobate la crema di peperoni.
Portate il riso a cottura, aggiustate di sale, pepate e aggiungete pesto e robiola. Mescolate bene. Fuori dal fuoco mantecate con il grana padano grattugiato.
Distribuite nei piatti di portata, completate a piacere con del pepe e cospargete la superficie con i peperoni cruschi fritti.
Servite immediatamente.
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