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Provo a ricominciare da qui…

“Giacché il segreto dell’esistenza umana non è vivere per vivere, ma avere qualcosa per cui vivere. Se l’uomo non ha ben fermo dinanzi a sé il fine per cui vive, egli non accetterà di continuare a vivere e distruggerà se stesso piuttosto che rimanere sulla terra, anche se avesse pani in abbondanza intorno a sé.”
Fëdor Dostoevskij | I Fratelli Karamazov
(Libro Quinto, V – Il Grande Inquisitore)

Party – Middle Farm Session

Mia nonna Maria, che ho citato moltissime volte tra le pagine di questo blog, mi ripeteva spesso che ogni impedimento è un giovamento, ed è proprio da questa prospettiva che sto cercando di vedere il fatto che, di punto in bianco, il sig. Meta ha deciso di sospendere il mio account FB (quello personale) a cui, tra l’altro, era legata anche la pagina di questo blog. 

Ancora non riesco a comprendere le motivazioni, so solo che tutto è accaduto in una manciata di secondi, sotto ai miei occhi. Non si è trattato di hackeraggio o di furto d’identità e io non ho tenuto comportamenti contrari all’etica del social in questione (mi viene quasi da ridere nell’utilizzare la parola “etica” associata a un social del genere, il cui fondatore ha ammesso spudoratamente di aver esercitato una vera e propria censura sui contenuti pubblicati dagli utenti, al fine di compiacere, anche se io direi obbedire all’amministrazione Biden.

E proprio ora che hanno dichiarato per mari e per monti che non eserciteranno più alcun tipo di censura, mi vedo sospendere l’account FB perché il mio Instagram non rispetta le loro regole(!!!)… Si tratta palesemente di un bug, perché sul mio account Instagram non ho pubblicato nulla di sconveniente. 

Comunque, nonostante sia riuscita a dimostrare la mia identità dopo l’invio di carta d’identità, codice fiscale, passaporto e “video-selfie”, la mail che con cui mi hanno informata che posso sbloccare il mio account contiene un link corrotto, che non mi porta da nessuna parte e mi dà continuamente errore.

Il bello è che Mr. Facebook si è trasformato in un vero e proprio stalker, perché ricevo a tutte le ore mail e messaggi WhatsApp di promemoria. Sembra una beffa. Mi sollecitano a sbloccare il mio account attraverso l’invio di un link che non me lo consente. Di fatto sono in un loop o per dirla alla francese, in un cul-de-sac. Nessun umano che mi possa aiutare. Solo “intelligenze” artificiali, probabilmente le stesse che per errore hanno fatto saltare il mio account e con lui più di 10 anni di ricordi e più di 10 anni di pagina del Dafne’s Corner.

Sono arrabbiata e anche molto sconfortata… ma credo sia un qualcosa di più profondo. È che queste situazioni ti fanno toccare con mano questo presente liquido, in cui abbiamo la sensazione di possedere tutto, mentre in realtà, non possediamo nulla.

Un algoritmo, una mattina, decide che hai violato chissà quali regole e sei fuori. Perdi tutto ciò che hai condiviso nel corso degli anni, frutto del tuo intelletto, senza possibilità di appello e senza avere la possibilità, quantomeno, di poterlo recuperarlo. Quindi, la tua proprietà intellettuale, non è più tua (non lo è mai stata, in realtà), ma di Meta. Così come i tuoi dati personali, la copia dei tuoi documenti, i video-selfie e via dicendo.

Questo discorso vale per i social, ma anche per tutte quelle piattaforme a cui, chi più chi meno, attingiamo per la musica, film, serie, libri e via dicendo… e ci metterei di mezzo anche le carte di credito e affini.

Più ci spingiamo in questa dimensione virtuale e più perdiamo il contatto con tutto ciò che è reale. Con tutto ciò che ha un peso specifico. Con tutto ciò che esiste ed è tangibile. E più diventiamo “ricattabili” e “addomesticati”. Scimmiette ammaestrate. Perché con un click, se non siamo i cittadini modello che si aspettano, siamo tagliati fuori. Essere tagliati fuori da un social è una cazzata…

Ma ci sono molte altre cose che hanno un peso notevole, come il denaro, ad esempio. Un down reale (o indotto) delle reti di telecomunicazione e ciao. E io l’ho già provato sulla mia pelle, l’anno in cui ero in vacanza a Zurigo, quando le mie carte di credito, per problemi legati alle reti dei pagamenti digitali, non hanno funzionato per un giorno intero. Fortuna avevo con me contanti, se no, sarebbe stato un dramma. 

E attenzione, a differenza di quanto vogliono farci credere, questi atteggiamenti da censori-moralizzatori, non hanno nulla a che fare con l’educazione, perché si può essere educati anche esprimendo liberamente il proprio pensiero. E si può essere rispettosi degli altri anche scegliendo di vivere come si desidera, senza seguire necessariamente il gregge.

Il problema vero è quello legato al controllo. Perché l’obiettivo è proprio quello di metterci all’interno di un recinto e indurci a seguire i loro dictat che mirano a trasformarci in consumatori – cittadini “modello”, così da poter sostenere tutti quelli che sono i principi cardine del capitalismo: produci, consuma, crepa. Polli da spennare, insomma, da profilare e rivendere al miglior offerente. Esseri umani controllati, composti, servi e omologati.  Siamo diventati la società delle apparenze: tutta forma, zero sostanza, zero valori e dormienti.

Pertanto, bisogna rimanere sempre vigili e anche ancorati alla realtà, a quella concreta, fatta di persone vere, relazioni vere e cose che si possono toccare. 

Comunque, dopo tutto questo fiume di parole, ricollegandomi al mio incipit, ciò che volevo dire è che forse, quanto accaduto, mi è servito per ritrovare la spinta e le motivazioni giuste per ritornare qui, a casa, nel mio blog. Nell’unico luogo virtuale in cui continuo sempre a sentirmi a mio agio. L’unico posto veramente mio, in cui posso esprimermi liberamente, senza nessuno che possa limitarmi o vietarmi qualcosa.

Non so se riuscirò a recuperare il mio account e, sinceramente, se potessi tornare indietro, non so se oggi fornirei ancora i miei documenti a Meta. Ciò che è certo, è che voglio tornare a nutrire questo luogo. Desidero farlo soprattutto per me stessa, perché amo comunicare, amo scrivere e condividere pensieri. Soprattutto, desidero fare un passo indietro e ritornare a una dimensione un po’ più analogica. Un po’ più romantica.

Quindi, le porte di questo blog riaprono ufficialmente… e sarà uno spazio libero, in cui poter interagire, se lo desiderate, e in cui condividerò tutto ciò che mi passa per la mente.

Una sola preghiera… poiché non ho più l’accesso a FB, se desiderate lasciarmi un commento, fatelo attraverso il blog, caso contrario, non riuscirò a leggervi e a rispondervi.

Grazie!

M. xxx

 

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