Chiudo gli occhi, mi scosto un passo. Sono altro. Sono altrove.
Alda Merini
Negli ultimi giorni il caldo è esploso all’improvviso e io sto facendo un po’ di fatica: senso di insofferenza, spossatezza e pressione bassa. L’aria condizionata è diventata la mia migliore amica e spesso e volentieri mi chiedo come mai io sia nata proprio nel mese di agosto. Il mese dell’anno in cui mi sento più spompa in assoluto, perlomeno da almeno 10 anni a questa parte.
– E non fate battutine legate all’età che avanza… che vi sento! Ahahahah! –
Sono felice di essere un leoncino, ci mancherebbe, e l’estate mi piace per il senso senso di libertà che trasmette, per le giornate lunghe, per i locali all’aperto e per i colori vividi e brillanti della natura… ma la temperatura, NO! Odio il caldo eccessivo, non c’è niente da fare. Non so cosa ci sia di piacevole nel sentirsi perennemente sudati, disidratati, spossati, in affanno, con la pressione bassa e tante altre cosine a tema… Perlomeno, con le temperature che abbiamo qui in Italia, un po’ ovunque, è così che ci si sente.
E così, ultimamente, mi capita spesso di ripensare a una vacanza bellissima fatta qualche anno fa tra Belgio e Olanda. I luoghi erano incantevoli e nonostante fosse agosto pieno, vi giuro che si stava benissimo. Non ho sofferto per un solo istante il caldo e la sera, una giacchettina leggera era d’obbligo.
A dirla tutta, ultimamente mi capita spesso di viaggiare con la mente e di desiderare di ritornare in luoghi dove sono già stata (Parigi su tutti) e di visitarne di nuovi. La mia lista dei desideri, per dire, ne contiene un elenco lunghissimo.
Ho tanta voglia di partire, ma sinceramente, penso che questo sia il momento meno adatto per organizzare una vacanza, soprattutto all’estero. Ci sono troppe incognite, per non parlare dei disagi in ogni ambito, soprattutto quelli legati agli spostamenti in aereo. Sto leggendo ogni giorno cose assurde: code, niente bagagli a bordo, spostamento di orari o voli cancellati senza un apparente motivo, tamponi a tappeto non previsti una volta giunti a destinazione e quarantene di 24 h per attendere gli esiti, che spesso non arrivano nemmeno.
Tutto questo mi porta a immaginare una vacanza qui in Italia… ma dove? L’Italia, nel mese di agosto, perlomeno dove c’è il mare, è straripante di gente e io, non ce la faccio. Ecco perché, ormai da molti anni, le vacanze al mare, le faccio sempre all’estero. C’è stata una piccola eccezione con la Liguria, credo due anni fa, terra meravigliosa. Luoghi da toglierti il fiato, buon cibo… ma riuscire a trovare posto in spiaggia era un lavoro, tra code interminabili, parcheggi introvabili e posti contingentati. Cosa che accade anche qui in Puglia, in Sardegna e ovunque. Non ricordo una sola vacanza, qui in Italia, senza queste caratteristiche, che hanno il potere di snervarmi all’inverosimile.
All’estero, il “distanziamento sociale” in spiaggia è di default. Per non parlare del costo ridicolo per lettini e ombrelloni. Insomma, una filosofia totalmente differente dalla nostra.
Comunque, c’è che mi piacerebbe trascorrere una manciata di giorni da qualche parte e naturalmente, preferirei non farlo qui in Puglia, visto che ci vivo tutto l’anno… Il punto è dove, però.
Dove posso trovare una temperatura accettabile, buon cibo e tante cose belle da vedere e fotografare? Preferirei spostarmi in auto, tra l’altro, per evitare disagi di qualsiasi natura. Se avete qualche suggerimento da darmi, ve ne sarei grata.
Oggi vi lascio la ricetta di una pasta S P E T T A C O L A R E. La pasta in sé ha un morso super ed è profumatissima. Il condimento è una festa per il palato. Un gioco di contrasti continuo, tra dolce, piccante, salato e croccante. È un piatto che vi farà innamorare, d’altronde, basta leggere l’elenco degli ingredienti per sentire l’acquolina in bocca. Scommettiamo? Nduja, pomodorini confit, burrata e pasta fresca al peso.
Bene, per oggi è tutto! Colgo l’occasione per augurarvi una buona giornata e un buon inizio settimana.
Ci rivediamo qui prestissimo, ciao! 🌿
M. xx
Mostrami una donna… (canzone bellissima tratta dall’ultimo disco dei Perturbazione)
Troccoli al farro integrale e pesto con pomodorini confit, nduja e burrata
Ingredienti
- Per la pasta
- 200 gr di farina di semola rimacinata
- 50 gr di farina di farro integrale
- 140 ml di acqua
- 25 gr di pesto senza aglio
- 1 cucchiaio di olio extra vergine d'oliva
- 1 piccolo limone bio (la scorza grattugiata)
- Per il condimento
- 350 gr di datterini o ciliegini
- 2 cucchiai colmi di nduja (circa 40 gr) Se preferite, anche di più, in base ai vostri gusti
- 1 piccolo limone bio (la scorza grattugiata)
- 1 cucchiaio di pinoli
- 1 spicchio d'aglio
- 1 burratina
- q.b. olio evo, sale, pepe, zucchero, timo fresco, origano
Istruzioni
- Per la pasta, mettete tutti gli ingredienti nel cestello della planetaria e impastate alla prima velocità per circa 10 minuti. Toccate la pasta, qualora risultasse troppo nervosa, aggiungete ancora un pochino di acqua, ma senza esagerare. Una volta ottenuto l'impasto, avvolgetelo in un foglio di pellicola e lasciatelo riposare per un'oretta.
- Intanto che la pasta riposa, preparate i pomodorini confit. Accendete il forno a 140°, in modalità ventilata. Lavate i pomodori, asciugateli bene, tagliateli a metà, e disponeteli su una teglia rivestita di carta forno, ben distanti tra loro. Conditeli con lo zucchero, il timo, l’origano, il pepe, il sale, la scorza di limone e irrorate con olio. Infornate e lasciate cuocere per circa 1 ora e 15 minuti. Una volta pronti, teneteli da parte.
- Trascorso il tempo di riposo, dividete l'impasto in tre parti uguali. Spolverate generosamente la spianatoia con farina di semola e stendete l'impasto a uno spessore di circa 3 mm. Spolverate ulteriormente la superficie con una dose generosa di farina e passate il "troccolaturo" (infarinate un po' anche lui) sulla sfoglia. Partendo dal basso, dovete esercitare molta pressione, in questo modo, i troccoli tenderanno a separarsi da soli. Qualora sia necessario dargli un aiutino con le mani, siate delicati. Continuate così per ciascuna sfoglia. Trasferite i troccoli su un piano spolverato di semola e lasciateli asciugare. (Il troccolaturo lo vedete nell'immagine qui sotto)
- Ponete un’ampia padella su fiamma bassa, aggiungete un filo d’olio, lo spicchio d'aglio privato dell'anima centrale e schiacciato e la scorza di limone grattugiata. quando sentirete salire profumo d'aglio (mi raccomando, non fatelo bruciare, ma imbiondire appena), eliminate lo spicchio, aggiungete i pinoli e la nduja. Fatela sciogliere completamente e spegnete.
- Cuocete la pasta in abbondante acqua salata per circa tre minuti da quando avrà ripreso il bollore. Accendete il fuoco sotto la padella con la nduja e trasferiteci dentro i troccoli. Aggiungete un mestolo scarso dell'acqua di cottura e i pomodorini confit (tenendone da parte un po' per la decorazione finale del piatto). Mescolate bene, completate la cottura per due/tre minuti e spegnete.
- Distribuite i troccoli nei piatti di portata e completate con sfilacci di burrata, pomodorini confit e a piacere, foglie di basilico.
Note
- Volendo, potete impastare anche a mano, non è necessario l’utilizzo della planetaria.
- Se non avete il troccolaturo, con lo stesso impasto, potete formare altro tipo di pasta: pici, gnocchetti, cavatelli o ciò che preferite, magari anche delle “tagliatelle”, ma mantenendo sempre lo spessore che vi ho indicato.
🌿🌿🌿
L'articolo Troccoli al farro integrale e pesto con pomodorini confit, nduja e burrata proviene da Dafne's Corner ..."il Gusto".